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venerdì 19 aprile 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 19 aprile.
Il 19 aprile 1927 l'attrice Mae West venne condannata a 10 giorni di prigione e a una multa di 500 dollari, per l'accusa di "oscenità e corruzione della morale della gioventù" nell'aver diretto e interpretato la commedia "Sex". La commedia fu la prima scritta dalla promettente starlet di 34 anni, che presto divenne una tra le persone più pagate in America, in gran parte per merito della notorietà ricevuta per le  proteste su "Sex" e per le sue tre successive commedie: Drag (poi rinominata "L'uomo del piacere" per Broadway), una commedia sull'omosessualità; Diamond Lil, che introdusse il suo personaggio più caratteristico, poi ripreso in tutta la carriera successiva; e The Constant Sinner, commedia che fu fatta chiudere dal procuratore distrettuale dopo due sole serate. L'uomo del piacere fu recitata per una sola serata, prima che anch'essa venisse chiusa e l'intero cast arrestato per oscenità; tuttavia grazie a un giudice clemente furono tutti rilasciati.
In Sex, Mae West interpretava una prostituta di nome Margie La Monte intenta a migliorare la propria vita con la ricerca di un riccone da sposare. Prima che lo show venisse bloccato nel febbraio del 27, più di 325000 persone fecero la coda per assistervi dal suo debutto nel 26 (37 rappresentazioni).
Mae West cenò varie volte col direttore del carcere di Welfare Island e sua moglie, durante la permanenza nel penitenziario. Venne rilasciata per buona condotta, una cosa che non mancò di riferire ai giornalisti in seguito: "la prima volta che nella mia vita ebbi qualcosa grazie a una buona condotta"...
Nonostante le pessime critiche le sue commedie continuarono a vendere bene, in parte grazie alla controversia riguardante i soggetti. Presto Mae si guadagnò l'attenzione dei produttori di Hollywood. A 38 anni la maggior parte delle attrici di allora cominciavano la parabola discendente; la West invece a quell'età iniziò la sua carriera cinematografica quando la Paramount Pictures le offrì un contratto di 5000 dollari a settimana (circa 80000 di oggi). Le permise inoltre di riscrivere le proprie battute nei film, come nel primo, "Night after night", in cui chiarì il tono del suo personaggio fin dalla prima battuta, in cui una ragazza le dice "Mio Dio, che splendidi diamanti" alla quale West risponde "Dio non ha nulla a che fare con loro, mia cara". Nell'arco di tre anni divenne la seconda persona più pagata in America, alle spalle del solo William Randolph Hearst.
Mae West morì nel 1980 ad 87 anni, dopo aver subito due infarti. Recitava ancora pochi anni prima di morire, nella sua ultima grande produzione, il musical Sextette del 1978.

giovedì 18 aprile 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 18 aprile.
Il 18 aprile 1775 Paul Revere compie la sua storica cavalcata notturna.
A partire dal 1775 le tensioni tra le colonie americane e il governo di Londra erano ormai al punto di rottura, soprattutto in Massachusetts, dove i leader del movimento rivoluzionario avevano formato un governo ombra e addestravano milizie in vista dello scontro con le truppe britanniche che presidiavano Boston, e che vedevano ormai inevitabile. Nell’Aprile di quell’anno il generale Thomas Gage, che agiva come governatore del Massachusetts, ricevette istruzioni da Londra di sequestrare tutte le armi da fuoco e la polvere da sparo che si sapeva i rivoltosi tenevano nelle campagne circostanti Boston.
Il 18 Aprile egli ordinò al tenente colonnello Francis Smith e al maggiore John Pitcairn di porsi al comando di 650-900 soldati e marciare contro Concord e Lexington, dove si credeva numerosi depositi di armi fossero nascosti. Consapevole che i movimenti delle sue truppe erano tenuti sotto sorveglianza, Gage tentò di mantenere segrete le sue intenzioni non dicendo nulla del piano ai suoi ufficiali fino all’ultimo momento. Ma qualcosa filtrò poiché a partire dal 16 gli americani compresero che Gage stava preparandosi a qualcosa di importante e avvisarono il dottor Joseph Warren, il leader provvisorio del Congresso Provinciale del Massachusetts. Costui ottenne presto conferma che i soldati si sarebbero mossi per arrestare Samuel Adams e John Hancock, i leader del Congresso ricercati dalle autorità di Boston ed operanti in clandestinità in una località alla periferia della città portuale. Proprio il 16 Warren inviò a Concord Paul Revere, l’orafo che aveva realizzato la famosa incisione del Massacro di Boston del 1770 ed attivo da anni per la causa rivoluzionaria, a spargere la voce di stare all’allerta più del solito poiché gli Inglesi stavano per passare all’azione.
Fu nel pomeriggio di Martedì 18 Aprile che il tredicenne Sam Ballard udì un discorso fra due ufficiali inglesi su un imminente raid a Lexington e Concord che convalidava l’intenzione di arrestare Adams e Hancock, mentre altre voci confermarono a Revere che le truppe britanniche stavano approntando le imbarcazioni per attraversare il fiume Charles. Alle 10 di quella notte Warren decise di inviare Revere e William Dawes, un calzolaio, a Lexington dove Adams e Hancock alloggiavano, affidando a Revere un messaggio scritto di suo pugno per i cospiratori. Allo stesso tempo i due dovevano avvisare la popolazione e i ribelli di prendere le armi e contrastare gli inglesi laddove possibile. Revere stava per lanciarsi in una corsa a cavallo di 20 miglia che avrebbe innescato gli eventi che portarono al primo scontro aperto fra coloni e truppe inglesi sul suolo americano e sarebbe stata immortalata nella poesia di Longfellow nel 1860.
I due presero percorsi separati in caso uno di loro venisse arrestato. Dawes andò via terra attraverso la penisola di Boston, mentre Revere inizialmente attraversò in barca il fiume presso Charlestown, dove per poco non venne catturato, prima di proseguire a cavallo. Nel frattempo i patrioti di Charlestown aspettavano un segnale da Boston che li informasse del movimento del nemico. Quando due lanterne apparvero appese al campanile della Old North Church, il punto più alto della città, segno che gli inglesi avevano attraversato il fiume a Cambridge, i coloni armati iniziarono a partire nella notte alla volta di Lexington e Concord. Lungo la strada, Revere e Dawes destarono centinaia di coloni, ma nessuno di loro urlò a squarciagola nella notte “Arrivano gli Inglesi!”, come è stato loro più volte attribuito. Il successo della loro missione dipendeva dalla segretezza e le campagne pullulavano di pattuglie inglesi. Inoltre molti coloni si consideravano leali sudditi della corona e avrebbero potuto a loro volta dare l’allarme o tentare di bloccarli. Si trattò piuttosto di un messaggio che venne comunicato nelle case abitate da simpatizzanti alla causa rivoluzionaria, a cui fu semplicemente detto “Arrivano i soldati!”, invitandoli a spargere la voce e ad armarsi. In questo modo in breve tempo vi furono diversi corrieri che andarono di villaggio in villaggio e nelle fattorie circostanti.
Revere arrivò per primo a Lexington poco dopo la mezzanotte di Mercoledì 19 e trovò Adams e Hancock nell’abitazione di Jonas Clack dove consegnò loro il messaggio di Warren. Hancock e Adams fuggirono in direzione di Woburn, mentre Revere veniva raggiunto in Lexington dopo mezz’ora da Dawes, con cui ripartì alla volta di Concord. Lungo la strada incontrarono Samuel Prescott, un giovane patriota che stava tornando a casa a cavallo dopo aver fatto visita ad un’amica e che si unì a loro. Di lì a poco i tre cavalieri s’imbatterono in una pattuglia di soldati che sorvegliava la strada per Concord.
Prescott riuscì a fuggire e raggiunse la cittadina dove diede l’allarme. Dawes inizialmente si sottrasse alla cattura ma fu arrestato poco dopo, mentre Revere fu subito fermato ed interrogato sotto la minaccia delle armi. Gli chiesero se fosse a conoscenza dei piani dei ribelli e dove si trovassero i depositi di munizioni. Revere gli rispose semplicemente dicendogli che a Concord vi erano 500 miliziani a altri 1.500 stavano arrivando. I soldati si avviarono quindi col prigioniero verso Concord dicendogli che se avesse tentato la fuga gli avrebbero sparato senza esitazione.
A circa mezzo miglio dall’abitato sentirono un suono di fucileria che andava crescendo. Credendo a ciò che Revere aveva dichiarato e temendo per la loro vita, lo liberarono, dopo avergli preso il cavallo e datogliene uno stanco.
Revere incontrò poi Adams e Hancock sulla via di Woburn, e venne rimandato alla taverna di Buckman a Lexington dove Hancock aveva dimenticato alcuni documenti riguardanti il Congresso. In quel frangente egli poté ancora sentire i colpi che venivano sparati a Concord.
Nel frattempo verso le 5 del mattino del 19 Aprile, 700 soldati Inglesi comandati da Pitcairn arrivarono a Lexington per trovare un contingente di 77 miliziani guidati da John Parker ad aspettarli. Pitcairn ordinò alla milizia di deporre le armi e tornarsene a casa, e tale era ancora l’autorità della corona che diversi coloni stavano per ubbidire, quando improvviso partì uno sparo, quel primo colpo di fucile “udito in tutto il mondo” il cui responsabile rimase sconosciuto. Gli inglesi aprirono allora il fuoco sul gruppo di miliziani che risposero e presto una nuvola di fumo ricopri la zona circostante. Quando il fuoco cessò, e la milizia si ritirò nei boschi, sul terreno erano rimasti 8 morti e una dozzina di feriti, tutti coloni. I soldati ripresero la marcia per Concord dove sarebbero stati messi in rotta. In questo modo ebbe inizio la prima battaglia della Rivoluzione Americana.
Una statua equestre dedicata a Paul Revere fu posta nel 1940 lungo Hanover Street nei pressi della Old North Church da cui partì il segnale che avvisò i coloni. Essa ricorda gli eventi della notte fra il 18 e 19 Aprile 1775 che insieme allo scontro di Lexington segnarono l’inizio della guerra per l’indipendenza.

mercoledì 17 aprile 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 17 aprile.
Il 17 aprile 1944 Berceto, in Toscana, fu teatro di una tragica strage nazifascista.
Gli abitanti della piccola frazione di Berceto, nell’aprile 1944, aspettavano come tanti Italiani la fine della guerra, che ormai andava avanti da quasi quattro anni: dopo lo sbarco alleato in Sicilia, anche la penisola era teatro di scontri e battaglie furiose tra gli Anglo-Americani in risalita e le forze tedesche della Wermacht, con le truppe della Repubblica Sociale Italiana, che tentavano una strenua resistenza. Sfondata la Linea Gustav, l’avanzata degli Alleati raggiunse il 6 giugno 1944 (lo stesso giorno dello sbarco in Normandia) la città di Roma e, nell’agosto seguente, Firenze. A questo punto, le truppe alleate vennero bloccate dalla nuova linea difensiva, la Gotica, che correva dalla Versilia, si snodava lungo la Valle della Garfagnana, per raggiungere il settore adriatico tra Rimini e Forlì. Anche le forze partigiane, nelle retrovie, cominciarono ad intensificare gli attacchi e gli agguati agli avamposti tedeschi e italiani più isolati, spesso causando, come unico risultato, feroci rappresaglie che colpivano la popolazione civile. Come se non bastasse, dal cielo piovevano tonnellate e tonnellate di bombe sganciate dai bombardieri inglesi e americani. Un triste destino colpì anche Berceto, piccolo agglomerato del Comune di Rufina, alle porte di Firenze.
Il 16 aprile 1944, un gruppo di quattro partigiani scese verso le abitazioni cercando un riparo per la notte, trovandolo presso alcune case di contadini: per evitare eventuali rappresaglie, visti i movimenti delle truppe tedesche nelle vallate circostanti, i quattro rassicurarono le famiglie che li ospitavano che sarebbero ripartiti l’indomani mattina, alle prime luci dell’alba. Venne il giorno dopo e i partigiani indugiarono a partire, fino a mattina inoltrata: improvvisamente, un reparto tedesco fece irruzione nell’abitazione, catturando subito due dei partigiani presenti, mentre i rimanenti fuggirono; fu poi appurato che i due che riuscirono ad allontanarsi erano due informatori delle autorità tedesche. A questo punto, dopo aver fucilato i due ricercati, le truppe tedesche si rivalsero su quei civili che avevano dato ospitalità e riparo ai due partigiani: nella rappresaglia che ne seguì, vennero uccise nove persone (cinque donne, due bambine di pochi anni e due anziani): Alessandro e Isola Ebicci, di 78 anni e 49 anni; Fabio e Iolanda Soldeti, di 81 anni e 19 anni; Giulia Vangelisti, di 46 anni, e le sue quattro figlie, Bruna (23 anni), Angelina (22 anni), Anna Maria (3 anni) e Iole (9 anni), unitamente ai due partigiani, Gugliemo Tesi e Mauro Chiti. Come segno di riconoscenza per il tributo di sangue offerto dalla piccola Berceto, è stata conferita la Medaglia di Bronzo al Merito Civile alla frazione: “Nel corso del secondo conflitto mondiale, la popolazione della cittadina toscana, animata da fiera ostilità nei confronti del regime fascista, per aver favorito la lotta partigiana, venne fatta oggetto di una feroce rappresaglia. La Frazione di Berceto fu teatro di una atroce strage, nella quale furono uccisi undici civili, fra cui donne, bambini ed anziani. Nobile esempio di sacrificio ed amor patrio. Berceto, Frazione di Rufina, Firenze, 17 aprile 1944”.

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